mercoledì 5 ottobre 2011

Perchè poi non si dica che non era evidente. Sulla crisi.

All'inizio della crisi nel 2008, Berlusconi rassicurava, Bersani ammoniva, personalmente condannavo e prevedevo: nel mirino c'erano i cosiddetti PIGS (Portogallo, Irlanda, Grecia, Spagna), bene dicevo entro poco diventeranno PIIGS, con una I in più: quella dell'Italia. Perché: ma era troppo facile, con il debito estero in rapporto al Pil che superava già il 114% (oggi siamo ben sopra il 120%), un paese senza crescita e senza prospettive di crescita, con un idiota criminale come premier, che pensava che la crescita potesse essere riattivata con l'ottimismo, i sorrisi e in grandi opere già bocciate prematuramente come il "Ponte di Messina" (sic! solo per questo e per gli anni per cui ha proseguito ad insistere e regalare soldi di penali alle imprese amiche a cui aveva già appaltato, in qualsiasi paese un presidente così sarebbe stato defenestrato), o nell'energia nucleare soffocando quel settore invece fresco e in continua crescita che era il fotovoltaico, sapendo insomma che eravamo governati da banditi, e che questo poteva forse sfuggire a quella massa di idioti provinciali che compone gran parte del popolo italiano, ma non certo alle vecchie volpi della finanza e della speculazione, così come a tutto il mondo che ci osservava allibito, prevedevo giustamente che avremmo preso noi il posto della Spagna. E così accadde, la speculazione sembrò in un primo momento concentrarsi sulla Spagna, ma alle urla di Berlusconi, che quasi gridava: "Venite, venite, c'è un paese da depredare, ho quasi finito io, ma c'è ancora qualcosa, prendetevelo pure!" in cambio di qualche pacca sulla spalla e l'emozione del malavitosetto di periferia, bulletto che ha fatto carriera, di sentirsi rivolgere la parola tra i "Grandi". Non si accorgeva nemmeno, proprio come il contadino arricchito che va al club esclusivo e urla, spernacchia, e offre da bere, Berlusconi si faceva prendere in giro da tutto il mondo, la macchietta dell'italiano "pizza e mandolino" era racchiusa in lui, il suo credersi un eletto da Dio e non un servitore del popolo gli ha dato quella tracotanza, che, c'è da esserne sicuri, dimostrava durante i vertici internazionali, parlando dell'Italia come "cosa sua" e pensando che anche gli altri avessero la stessa attitudine verso la propria nazione, diventava intimo di coloro che tale concezione del potere avevano: Putin, Gheddafi, Mubarak...i suoi preferiti, poi quello della Bielorussia, ultracondannato per crimini contro l'umanità da tutte le agenzie per i diritti umani, amicone! Ed ora siamo al declassamento dell'Italia da parte delle agenzie di rating. Senza entrare in critiche profonde che ho da fare a questo sistema assurdo e fasullo che é diventata la finanza, ma stando al gioco, visto che per ora dobbiamo starci, finchè i rapporti di forza tra sfruttati sfruttatori non cambieranno (e in Italia potrebbe accadere che l'inizio della svolta sia il 15 Ottobre), vediamo che accadrà. Posso già dirlo: ora la Bce dice che "per l'Italia il rischio default é assai remoto anche se possibile". Scommettiamo che se Berlusconi non si dimetterà, visto che ormai è calcolato dai maggiori economisti "mainstream" su quasi 2 miliardi al giorno il danno d'immagine che Berlusconi provoca sui mercati, e non si dimetterà; arriveremo che si parlerà di "default da evitare a tutti i costi" (così è il politichese, quando diranno così vuol dire che dobbiamo preoccuparci per i pochi risparmi che abbiamo via, se ce li abbiamo) entro breve? Scommettiamo che l'Italia sarà sull'orlo del default e allora sì l'isteria diventerà difficilmente controllabile, entro pochi mesi? 6 mesi- 1 anno al massimo?
Scritto di getto, perdonate le imperfezioni, ma dovevo mettere giù questi pensieri. Poi glielo mostrerò a Vespa e alla corte infinita dei servi, a partire da quelli più nascosti e subdoli: "Il Corriere della Sera" in primis.

martedì 4 ottobre 2011

EMERGENZA CARCERI E LEGGE FINI-GIOVANARDI: dobbiamo agire subito!






EMERGENZA ENDEMICA DEL SISTEMA CARCERARIO ITALIANO, non sarà che abbiamo la legge sulle droghe più proibizionista d'Europa, e un sistema giudiziario classista? Per un falso in bilancio che può mandare in rovina numerose famiglie non c'è più reato,  i reati da "colletti bianchi" non vengono nemmeno perseguiti ormai in Italia se non da un pugno di magistrati eroici, che poi sono puntualmente attaccati come "toghe rosse" (lo sapesse il popolino che reitera il ritornello imparato in Tv che quei magistrati lo stanno difendendo dai soprusi di colui che vorrebbe una giustizia con severità accelerata verso il basso, cioè prigioni solo per cittadini normali, meglio se poveri)  perché il nostro infame Presidente del Consiglio Berlusconi è a capo di una associazione a delinquere che ovviamente mal tollera ogni legge che urti gli interessi dei suoi soci, ormai "padroni", pirati della finanza legati a doppio capo con le mafie e con le logge piduiste più corrotte. Ed intanto le prigioni si riempiono di poveracci! Il 37% per droga!!!

EMERGENZA CARCERI E LEGGE FINI-GIOVANARDI: dobbiamo agire subito!
L’emergenza carceri in Italia è un drammatico argomento di cui non si parla adeguatamente. Saggiamente il Presidente della Repubblica,  Napolitano, ha appena espresso la vergogna a cui si espone l’Italia trattando così chi viene a trovarsi in una situazione di carcerazione, spesso per reati minori o semplicemente in attesa di giudizio. (quindi per la giurisprudenza, da innocente, essendo ogni accusato colpevole solo dopo i 3 gradi di giudizio). Pannella digiuna chiedendo un’amnistia che sappiamo già essere impossibile. In un’Italia in rovina non può non venire a mente la celebre frase di Voltaire sul grado di civiltà dei popoli che si rispecchia nelle condizioni e nel livello di vivibilità delle prigioni nazionali, ed oggi in Italia secondo l’associazione Antigone, che proprio di carceri si occupa, la situazione è quella illustrata drammaticamente poco più avanti in questo articolo. La prima cosa da fare per ridurre questo affollamento viene indirettamente indicata ad un certo punto del rapporto, con la frase da me sottolineata: il 37% delle persone in carcere sono lì per violazione della legge sulle droghe, cioè la criminale legge Fini-Giovanardi.        
Al momento ci sono nei penitenziari italiani ben 67.174 detenuti ma solo 45.551 posti letto. Spesso i 'ristretti' trascorrono quasi tutto il giorno in celle minuscole, in condizioni igieniche precarie e a temperature altissime.
Le docce, spesso, sono utopia. Si possono usare a turno e solo per pochi minuti, poche volte alla settimana. Nel rapporto Antigone si legge che la popolazione carceraria è aumentata del 50% dal 2007 al 2010 (da 44mila a 67mila persone) ma le risorse a disposizione sono calate da 3 miliardi e 95 milioni di euro a 2 miliardi 770 milioni.[1]
Un 37% di persone è in carcere per violazione della legge sulle droghe”
E terminiamo così la citazione dell’ottimo rapporto dell’associazione Antigone, con un altro dato:  Nel rapporto si legge che la popolazione carceraria è aumentata del 50% dal 2007 al 2010 (da 44mila a 67mila persone) ma le risorse a disposizione sono calate da 3 miliardi e 95 milioni di euro a 2 miliardi 770 milioni.
Bene, se guardiamo all’impennata di incarcerazioni dal 2007 al 2010, (e ancora non ci sono i dati ma sta avvenendo in maniera esponenziale, per cui per il 2011 aspettiamoci numeri ancora più alti) coincide perfettamente con l’avvento della Fini-Giovanardi. E se vogliamo dei dati che indichino qualcosa in questo senso, ci sono “Fuoriluogo” e il “Forum Droghe”[2] che ci forniscono dei dati che parlano da soli . Ed ecco cosa ci dicono:
L’impatto della legge antidroga sul carcere:
- “Aumentano gli ingressi in carcere per droga in rapporto al totale degli ingressi: dal 28% del 2006 al 31% del 2010”
- “Aumentano le denunce, specie per art.73 (detenzione ai fini di spaccio): da 33.056 nel 2006 a 39.053 nel 2010. Di queste più del 40% (16.030), sono per la cannabis”
Poiché la Fini-Giovanardi stabilisce delle quantità massime per ogni sostanza oltre le quali qualsiasi detenzione è considerata ai fini di “spaccio”, [3] basta possedere 2 spinelli (per l’hashish la dose massima è 0,5, uno spinello esattamente), o 2 dosi di eroina, o poche più di cocaina, o 2 pastiglie di estasi e si è accusati di “detenzione ai fini di spaccio”. Grazie anche a questi numeri, possiamo immaginare la macelleria sociale che sta provocando questa legge: quanti poveracci che non fanno male a nessuno richiusi in carceri sovraffollate, dove probabilmente verranno in contatto con mafiosi e spacciatori di professione. La legge Fini-Giovanardi è una legge fabbrica carcerati, deve essere almeno emendata al più presto, prima che le carceri scoppino, tra l’altro restituendo molti agenti a compiti più seri, come la lotta contro le mafie che ormai prosperano tanto al Nord quanto al Sud.  
“Raddoppiano i detenuti presenti in carcere per l’art.73 (quindi per violazione della Fini-Giovanardi- ndr): 14.640 nel 2006 contro 27.294 nel 2010.”
“Raddoppiano gli ingressi dei tossicodipendenti sul totale degli ingressi: dal 27% nel 2006 al 28,4% del 2010.
Ecco che balza evidente che per trovare una soluzione al problema del sovraffollamento almeno una riforma della legge Fini-Giovanardi sia necessaria, in attesa di avere un Parlamento che possa fare una nuova sulle droghe e sostanze psicotrope in generale, che sia completamente opposta all’impianto repressivo della Fini-Giovanardi, che legalizzi la cannabis e applichi politiche di prevenzione e riduzione del danno per le droghe.
Una riforma possibile della Fini-Giovanardi sarebbe quella di eliminare le dosi minime e rimettere al centro il concetto di uso personale, che può anche essere abuso, ma non è spaccio. Che consenta l’assoluzione quando non ci siano prove di spaccio (e che la cessione tra amici non sia considerata spaccio) e che inoltre faccia differenza tra il piccolo spacciatore di strada o poco più, dal mafioso che traffica in grandi quantità. Anche per questo è necessario non solo legalizzare, ma incentivare l’autocoltivazione: con numerosi milioni di italiani che usano cannabis, le mafie perderebbero miliardi e miliardi di euro se i consumatori di cannabis potessero autocoltivarsela o comprarla da amici che la coltivano, o in negozi appositi.      
E allora spetta a noi consapevoli, ai cittadini, ai comitati, all’associazionismo, ai movimenti, agli operatori del settore, a tutte le persone ragionevoli, e non chiuse da cieco furore ideologico, alla società civile e ai partiti, chiedere la modifica della Fini-Giovanardi: togliamo la quantità minima, e vediamo quali altri aspetti della legge si possano modificare in senso antiproibizionista. Spetta anche ad un dibattito collettivo scoprire come e a che obiettivi realisticamente puntare oggi, nel quadro politico attuale, se invece non sia più conveniente puntare aad una legge nuova direttamente ma temo che i tempi non siano maturi. Ma muoviamoci, perché quello che accade è scandaloso, una vergogna per tutti noi. Muoviamoci perché chi è in cella in attesa di giudizio perché magari  fermato con 5 grammi di hashish non può più aspettare, non é giusto che debba ancora aspettare e tanti altri siano destinati in futuro ad altrettanto, perché avere delle prigioni perlomeno dignitose e rispettose sempre della dignità umana è una pre-condizione di civiltà. Costruiamo un grande movimento, che unifichi su questo tema tutti coloro che aderiscono a questa istanza di civiltà, la società civile, le realtà sociali e politiche....ad una lotta doverosa, e che ha senz’altro possibilità di successo, visto che ormai non c’è più nessuno che possa negare la condizione disumana in cui si trovano le nostre carceri. Amnistie e indulti oltre ad essere operazioni dal respiro troppo breve a volte sono anche dannose, oltre ad essere troppo lontane da qualsiasi possibilità di realizzazione. Perciò operiamo in questa direzione, concentriamo gli sforzi su questa battaglia, concentriamoci sul possibile in una situazione di emergenza: chiediamo la modifica della Fini-Giovanardi, con l’abolizione delle quantità minime, riduzioni di pena, e possibilità di auto coltivazione. Per iniziare una battaglia simile é necessario che ci sia una realtà, un partito, credibile e autorevole che offre visibilità alla lotta e credo che non possa che essere Sinistra Ecololgia Libertà, già da tempo impegnata seriamente su entrambi i fronti, sia il problema carceri, sia antiproibizionismo per la cannabis e riduzione del danno per le droghe. Proviamoci! 
Paolo Gonzaga


[1] Fonte: http://www.clandestinoweb.com/sondaggi-da-tutto-il-mondo/972291-carceri-rapporto-antigone-aumentano-i-detenuti-e-diminuiscono-le-ri.html

[2] http://www.fuoriluogo.it


[3] In realtà meccanismo già bocciato dai referendum del 1993 con l’abolizione delle dosi minime previste dalla Craxi-Jervolino-Vassalli.