martedì 15 marzo 2011

Guardando il canale satellitare egiziano "Al Masriya". La libertà d'espressione è davvero arrivata in Egitto ed il dibattito culturale alto e stimolante

Ho appena visto per tutta la serata la Tv egiziana Al masriyya. Colpisce il clima di libertà di espressione, di gioia generale per queste conquiste, per la rivoluzione, la profondità del dibattito e getto continuo.: pensatori e politici si alternano a gruppi per discussioni di un’ora circa. E c’è il meglio dell’intellighenzia laica, religiosa e politica in generale egiziana, da ‘Amr Hamzawi, il giovane e simpatico studioso, analista molto ascoltato dall’amministrazione Obama riguardo al nuovo Egitto,  un famoso professore di un importante centro studi che sottolineava l’importanza del principio – pur senza voler proibire nulla a nessuno- che i partiti si formino su basi idealistiche piuttosto che religiose, etniche ecc.Il suo arabo classico  mi incantava….
Poi c’era il leader del relativamente nuovo partito, “Al Wasat”, il “Centro” (nella traduzione si perde un po’ di significato perché la “wasatiyya” è un’espressione religiosa, molto usata nell’area dellaFratelli Musulmani, con cui si intende una visione dell'islam che predilige la via di mezzo agli estremismi, pur all'interno di una stretta ortodossia, nei fatti la visione religiosa dell'islam tipica dei simpatizzanti e aderenti alla Fratellanza). "Al Wasat" è un gruppo di ex- Fratelli Musulmani che in fortissima polemica con la Fratellanza, nel 1996 decisero di fondare un partito, "Al Wasat". Con il vecchio regime i permessi per i richiedenti nuovi partiti erano concessi da Mubarak e dal partito-governo NDP, (ufficialmente bisognava richiedere il parere ad una commissione governativa!) e ovviamente "Al Wasat" non ebbe mai la propria “licenza”. Permesso e certificato di esistenza arrivato invece poche settimane fa, a Rivoluzione compiuta e partito subito operativo . I Fratelli Musulmani hanno già dichiarato guerra a questa formazione rivale, infatti i Fratelli hanno annunciato la formazione di un partito “Hurriya wa ‘Adala “, Libertà e Giustizia, e hanno dichiarato che ogni membro dell'organizzazione dei Fratelli Musulmani, di qualsiasi livello, non può entrare in altri partiti se non nel loro "Hurriya wa 'Adala". Molto moderato ed innovativo il discorso dell’esponente del “Wasat”, una visione realmente laica dello stato e una rottura netta e dichiarata con i Fratelli Musulmani che non hanno punzecchiato, lamentando la dannosità per un gruppo di fare lavoro di “da’wa” (assistenza religiosa) e partito politico al tempo stesso,  ovviamente riferendosi ai Fratelli, e  sottolineando che proprio questo fu il punto della rottura insanabile. I due gruppi sono ormai davvero lontani anche come elaborazione ideologica e non mi sembrerebbe azzardato pensare ad "Al Wasat" un pò come l'AKP turca di Erdogan contrapposta ai Fratelli Musulmani, paragonabili all'ex-Refah di Erbakan. E' solo un'impressione, ma chissà. C’erano poi il fondatore di un partito copto, “Al Istiqama”, La Retta Via, e uno degli storici leader dei “gruppi islamici”, le jamaaat islamiyya” che, recentemente uscito di prigione dopo un accordo della parte del suo gruppo , maggioritaria, che non  ha seguito Al Zawahiri in al Qaeda e che ha invece optato per uno ”stop al fuoco” unilaterale, che è valso al gruppo il lento ritorno alla vita prima di tutto ed ora alla vita politica visto che anche loro vogliono fondare un partito.  Certo, il partito dei salafiti non sarebbe il massimo, ma non credo raggiungerebbero gran cosa in percentuale e rimarrebbero ampiamente minoritari.
In ogni caso, la libertà in Egitto si vede molto anche da queste cose e l’aria che si respira è di entusiasmo e di una vita nuova, di una nuova possibilità di dibattere e confrontarsi, di fare politica attiva, di praticare la democrazia e provare ad autodeterminarsi. 

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