mercoledì 22 giugno 2011

PRESENTAZIONI "ISLAM E DEMOCRAZIA-I FRATELLI MUSULMANI IN EGITTO" di Paolo Gonzaga, prefazione del Prof. Franco Cardini

“ISLAM E DEMOCRAZIA- I FRATELLI MUSULMANI IN EGITTO”
Ananke edizioni, Maggio 2011, Torino.

Sono state fissate le prime date per le prime presentazioni del mio libro “Islam e democrazia-I Fratelli Musulmani in Egitto” a cui ovviamente é invitato ogni lettore fisso o di passaggio di questo blog, il quale é a sua volta pregato di far circolare l'informazione. Intanto faremo 2 date a Milano, entrambe in Via Padova,  che esprime tra il meglio dell'associazionismo milanese, che é una via meravigliosa, piena di piccoli tesori, come i luoghi dove farò le prime 2 presentazioni, ed é sicuramente una zona perfetta per parlare di un e il tempo talmente tiranno che si comincia in un modo e si finisce in un'altro completalibro sulle rivolte in Egitto, sui suoi movimenti politici, del passato e del futuro. Un'occasione anche per capire, confrontarsi, per discutere sui tanti temi relativi al rapporto tra islam e laicità, tra vecchie e nuove generazioni nel mondo arabo, per conoscerci maggiormente, visto che siamo tutti paesi bagnati dal Mediterraneo e dovremmo conoscerci vicendevolmente in modo molto più approfondito di quanto non accada oggi. Perciò per passare un'oretta abbondante il 3 luglio e un paio d'ore il 15 Luglio, venite ad una o entrambe le presentazioni (che tanto sono diversissime una dall'altra, perché l'argomento talmente vasto, mente diverso)

3 Luglio 2011 h.16.30 Parco Trotter, Spazio Conferenze- Via Padova 69- Milano (All'aperto)
http://www.fjestival.org/index.php/programma-completo


15 Luglio 2011 h.21.00 "Spazio Ligera", presso la grossa sala in basso, del bar "Ligera" 
 http://www.facebook.com/pages/Spazio-Ligera/96621675016



Riprendendo un mio post precedente, aggiungendo alcune riflessioni e togliendone altre, spendo due parole sul mio libro che verrà presentato.
Il libro "Islam e democrazia - I Fratelli Musulmani in Egitto", con prefazione del famoso studioso medievalista e specializzato nei rapporti Islam-Europa, Franco Cardini, tratta la rivolta egiziana e studia in modo particolare il movimento islamista dei “Fratelli Musulmani”, in quanto unica organizzazione politica ben strutturata e realmente radicata a livello popolare, e nei vari settori della società civile egiziana. Da uomo di sinistra quale sono io, cerco di analizzare le motivazioni del successo di questa organizzazione, e perciò la sua evoluzione storica e ideologica, il ruolo giocato nella “rivoluzione” e quello odierno post rivoluzione. In questo si incrociano le pagine sui movimenti laici e di sinistra che furono il cervello e il cuore della rivoluzione egiziana, e ciò che il lettore potrà scoprire, è che aldilà della retorica dei mass-media ufficiale, esiste una generazione di giovani “ribelli” dei Fratelli Musulmani,  che ha disobbedito alla dirigenza e si è alleata con i giovani laici del movimento “6 Aprile”, ( che raccoglie tendenze marxiste, liberali, socialiste o più semplicemente democratiche)creando le premesse per un movimento che cambiasse lo stato delle cose presenti
I primi contatti tra i giovani blogger laici e di sinistra e i giovani blogger religiosi della Fratellanza, avvennero tramite il carcere, dove ebbero modo di conoscersi grazie alla spietata repressione del regime di Mubarak verso chiunque non obbedisse al regime o osasse criticarlo, e di comprendere che le differenze che li separavano erano ben meno di quel che credessero, mentre i punti che li univano erano molti di più di quel che avessero mai pensato. Credo sia questo uno dei passaggi chiave che hanno portato ad una rivolta di popolo, che prima di tutto è stata una rivolta generazionale in un paese dove circa il 70% è costituito da giovani sotto i 30 anni.
Il movimento laico del “6 Aprile” nacque sull’onda della partecipazione e condivisione nelle lotte operaie del distretto industriale di Mahalla (e il 6 Aprile è la data della prima giornata di lotta condivisa tra studenti, giovani, spesso dell’alta borghesia,  e gli operai) e fu poi il motore della rivoluzione, in un’inedita alleanza tra giovani dei Fratelli Musulmani e giovani laici. In questo libro troverete come si erano già create le premesse per la rivoluzione con l’esperienza di “Kifaya”, (Ya basta/Ora basta), il primo cartello di opposizione ufficiale al regime di Mubarak, creato nel 2005 tra il rappresentante dell’ala moderata e pragmatica dei Fratelli Musulmani, Dr. Abu al Futtuh, il famoso intellettuale cristiano George Ishaak, alcuni rappresentanti dell’intellighenzia di sinistra, scrittori come ‘Ala al Aswani, e di come la saldatura successiva tra le differenti tendenze politiche contrarie al regime di Mubarak abbiano creato le premesse per la rivoluzione egiziana del 2011.
I Fratelli Musulmani, che per anni hanno costituito l’alibi per il potere di Mubarak, il quale continuava a sopravvivere in funzione di garante del sistema di alleanze internazionali filo-Usa, e di presunto baluardo contro un ipotetico integralismo islamico, spesso identificato proprio con i Fratelli Musulmani, arrivarono in ritardo sulla rivolta. Inizialmente i Fratelli Musulmani erano contrari perché il loro stile conservatore, la loro attitudine al compromesso (tipica delle vecchie generazioni e del gruppo dirigente del movimento),  gli impedivano di gettarsi in una rivolta dagli esiti ancora imprevedibili. Se furono coinvolti fu solo perché i giovani del movimento si erano gettati a capofitto nella ribellione al regime di Mubarak. 
Per cui si tratta di un libro sulla rivoluzione egiziana e sulle sue dinamiche, sul movimento dei Fratelli Musulmani con cui bisognerà fare i conti in ogni caso nel post rivoluzione, essendo come abbiamo detto l’unica organizzazione di massa, popolare, ben radicata all’interno della società egiziana (oltre che divisa in diverse anime). Da qui la necessaria narrazione su chi sono i Fratelli Musulmani oggi, come sono nati, su quale ideologia poggiano e come potrebbe essere un futuro Egitto in cui questo movimento, vedremo se dall’opposizione o dal governo, avrà inevitabilmente un ruolo centrale. E sempre da qui, l’analisi sulle varie anime che danno vita all’organizzazione islamista,  le profonde differenze che attraversano un movimento che è rimasto compatto probabilmente solo per la repressione subita che li ha costretti a fare “blocco unico”, ma che in realtà cela ben maggiori differenze di quelle che vogliano mostrare o che un lettore medio possa pensare.  Ora con la decisamente maggiore libertà di espressione presente nella società egiziana, in attesa delle prime elezioni democratiche, stanno fiorendo un gran numero di partiti e partitini. I Fratelli Musulmani hanno già formato il loro partito politico, “Hurriya wa ‘Adala” (Libertà e Giustizia) che subirà la concorrenza però sia di altre formazioni di matrice islamica, come i puristi e letteralisti salafiti, molti dei quali appartenenti alle famose “jamaat islamiyya”, (Gruppi islamici), i moderati ex-Fratelli Musulmani del “Wasat” (Centro),  o i mistici sufi che si stanno anche loro radunando in partiti politici, sia delle rinvigorite nuove formazioni laiche e di sinistra, come il Partito Comunista tradizionale, o il “Tajammu’”, di tendenza trotzkista, o i nuovi partiti che i giovani protagonisti della rivoluzione stanno formando, con la loro inesperienza ma anche con la loro enorme passione politica ed il loro enorme coraggio e pragmatismo che hanno permesso alla rivoluzione di vincere e abbattere il tiranno Mubarak. Certo, la strada per la realizzazione di una piena democrazia è ancora lontana, ma i segnali sono tanti, gli egiziani si sentono per la prima volta da decenni, padroni del loro destino e liberi di manifestare le proprie opinioni.      
Il libro può essere trovato nelle maggiori librerie o ordinato a me stesso (meglio, io faccio sconti J), per averne una copia o organizzare una presentazione,scrivere a: paologonzaga70@gmail.com

Paolo Gonzaga

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