sabato 23 aprile 2011

Articolo di uno dei principali quotidiani libanesi sulla morte di Vittorio Arrigoni

Ritorniamo sull'argomento della morte del nostra caro Vittorio Arrigoni, con un articolo tratto dal settimanale "Internazionale" che ha tradotto dal "The Daily Star" libanese questo interessante articolo sulla morte di Vittorio Arrigoni.                                                                                                                                                                   

























The Daily Star, Libano                                                                                                                                                                                                   
Ken Lee
L’omicidio del militante filopalestinese Vittorio Arrigoni da parte di un gruppo salafita è tragico, insensato e vergognoso. È un brutto colpo per Hamas, che sostiene di controllare Gaza, e danneggia lo sforzo della comunità internazionale per aiutare la Striscia. Il risultato sarà un ulteriore aumento delle sofferenze degli abitanti assediati. Il trentaseienne italiano per anni ha sostenuto la causa palestinese viveva a Gaza dal 2009. Nonostante questo i killer del gruppo Tawhid wal Jihad lo hanno rapito e ucciso.
Non bisogna lasciarsi ingannare dalle dichiarazioni di Hamas, che sosteneva di non conoscere il gruppo autore del rapimento. Gaza è piccola, e Hamas ha sempre detto di avere il pieno controllo del territorio. Il governo della Striscia non ha scuse per non aver usato la mano pesante con questi estremisti capaci solo di indebolire la causa palestinese.
Peggio ancora: Israele approfitterà dell’omicidio e sosterrà che Gaza, Hamas e per estensione tutti i palestinesi sono estremisti assetati di sangue che non meritano concessioni. Israele ha da poco incassato un importante aiuto alla sua strategia a Gaza. Il giudice sudafricano Richard Goldstone ha infatti rinnegato le sue durissime accuse a Israele per la guerra del 2008 e 2009. Ora l’attenzione si concentrerà sulla barbarie palestinese invece che su una valutazione equilibrata del voltafaccia di Goldstone.
La morte di Arrigoni danneggerà gravemente gli sforzi della comunità internazionale per aiutare Gaza. Il volontario scriveva per un giornale italiano e curava un blog in inglese sulle sofferenze dei palestinesi. Ma dopo l’omicidio quanti resteranno a Gaza per sostenere la causa palestinese, rischiando di fare la fine di Arrigoni? La solidarietà verso il popolo della Striscia, tagliato fuori dal resto del mondo, ha raggiunto l’apice a maggio 2010, quando Israele ha compiuto un raid contro una flottiglia che cercava di forzare il blocco navale. Ma dopo che gli islamisti palestinesi hanno ucciso una delle persone più impegnate nell’aiutarli, le iniziative per allentare la morsa sulla Striscia di Gaza ne subiranno le conseguenze.

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