giovedì 9 giugno 2011

San Precario invita a votare 4 SI ai referendum! Per la difesa dei beni comuni!!!






Interrompo per il momento il discorso sulle "droghe", perché urge l'argomento dei 4 referendum. Tantissime sono state le realtà, i movimenti, le associazioni, i comitati (gli stessi ComitatixPisapia hanno lavorato come durante la campagna elettorale del trionfo del nostro amato Giuliano)...che si sono impegnati e si stanno impegnando per la vittoria dei SI ai referendum, e ovviamente per il raggiungimento del quorum, che é il primo obiettivo. In mezzo alle tante realtà che si sono mosse davvero, tra le più care a me, c'è il partito di Sinistra Ecologia Libertà, che si é mobilitato massicciamente, coerentemente con i propri principi fondanti, impiegando decine e decine di volontari. Ma non é di Sel che voglio parlare oggi, ma del collettivo della rete di San Precario, che é il collettivo a cui mi sento più vicino e affine nell'analisi e nella sintesi. San Precario é il soggetto politico che più sta centrando l'analisi sull'attuale composizione di classe, sui mutamenti profondi nel paradigma produttivo, sulle nuove bio-politiche, sul passaggio dal fordismo al post-fordismo, sui nuovi meccanismi di dominio e di sabotaggio, sulle nuove forme di lotta, concentrandosi sul tema centrale della precarietà,  sui nuovi bisogni e sul nuovo welfare. E se guardiamo bene, sono tutti  temi strettamente legati ai beni comuni, come l'acqua, l'ambiente, il diritto alla salute, l'uguaglianza degli esseri umani (legittimo impedimento). Perciò voglio riprendere e lanciare per tutta la rete questo bellissimo e significativo post, preso dal sito di San Precario, dove San Precario invita a votare ai referendum con 4 SI! Ascoltiamo la voce del Santo Protettore di tutti noi, perché il precariato é ormai una condizione esistenziale, e andiamo a votare in massa, perché se siamo tutti precari, facciamo che almeno il sole, l'acqua, e i beni comuni non diventino precari, rimangano per sempre beni comuni! Così come, concetti che dovrebbero essere scolpiti sulla roccia dell'eternità, come l'uguaglianza tra esseri umani tirata in ballo dall' (il)legittimo impedimento, attraverso cui un uomo si dichiara più uguale degli altri (sembrava una follia pessimistica quella di Orwell, in Italia con Berlusconi si é tramutata in realtà, neo-lingua inclusa, vedi la parola "moderati") non possano più essere messi in discussione e si stabilisca una volta per tutte che gli esseri umani sono uguali per diritti e doveri. Lascio ora la parola a San Precario:


Crediamo che nei referendum del 12 e 13 giugno prossimi ci siano due piani che si intersecano.
Il primo è quello sostanziale: da sempre sosteniamo che la precarietà sia ormai una condizione pervasiva ed esistenziale e non già solo lavorativa, ma legata ad aspetti quali la mobilità, i territori, la casa e gli affetti.
Di conseguenza, abbiamo sempre rivendicato diritti generalizzati legati anche all’accesso ai beni comuni.
Per questo l’idea stessa che un bene assolutamente primario e irrinunciabile come l’acqua diventi fonte di profitto ad appannaggio di soggetti privati per noi è semplicemente inaccettabile.
Il secondo piano è quello formale: troviamo vagamente irritante che, in questa repubblica delle
banane in cui l’arroganza populista del potere si riempie sempre la bocca di parole quali “volontà popolare”, quello stesso potere faccia di tutto per sabotare una delle rare occasioni in cui ci può essere un’espressione diretta di tale volontà, senza mediazioni.
San Precario dunque va ai referendum e si impegna a sostenere tutte le reti della società civile che sono impegnate in questa battaglia.



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