martedì 22 marzo 2011

Musulmani, destra e sinistra.




Un argomento che mi tormenta spesso è come mai tanti arabi, tanti musulmani e tanti stranieri, dopo aver subito il razzismo della Lega Nord e della destra italiana, una volta “inseriti”, o raggiunto un certo benessere…..sembrano quasi dimenticare tutto per spesso votare a destra. Ora, parliamoci sinceramente: anche molti immigrati che subiscono quotidianamente discriminazioni spesso molto gravi da uno o dei due, o entrambi i principali partiti di quella che si fa chiamare destra oggi nel panorama politico italiano -il PdL e la Lega Nord- pur consapevoli di ciò, esitano o sono riluttanti a schierarsi apertamente a sinistra, verso quella sinistra che è la parte politica che invece è più aperta alle diversità e ne coglie la ricchezza, la parte politica che difende i cittadini più deboli nella politica italiana di oggi. Proviamo con sincerità ad azzardare alcuni di quelli che possono essere i motivi di questo comportamento  contraddittorio e addirittura contro i propri stessi interessi. Da una parte c’è la dimenticanza, spesso, dei principi più alti come la solidarietà, la cooperazione tra esseri umani, l’uguaglianza, la fraternità….. come pesa una scarsa riflessione sui fatti storici che hanno portato alle definizioni di destra e di sinistra. Ci sembra evidente che le tre principali rivendicazioni della Rivoluzione Francese del 1789 - Libertà, Uguaglianza, Fraternità – la nostra stessa “fitra”, la nostra natura più vera, ce lo dice, siano pienamente ascrivibili ai valori fondamentali dell’islam e rispondano pienamente, in termini di “usul al fiqh”, di fondamenti del diritto, ai “maqasid al-shari’ah”, gli obiettivi del diritto.
La Rivoluzione francese uno degli eventi fondanti della storia della sinistra ed evento che diede origine alle definizioni di destra e sinistra. Fu a seguito dei moti francesi rivoluzionari del 1789 che si formò l'Assemblea Generale, destinata ad approvare il preambolo della futura legge fondamentale dello stato, la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, documento che riassunse al suo interno i valori del 1789, affermando in modo chiaro e puntuale i concetti di libertà e uguaglianza che avevano fino a quel momento guidato il moto rivoluzionario e diremmo “umanitario”, e che dovrebbero illuminare la vita e l’anima di ogni buon cittadino, qualsiasi sia il suo credo religioso o ideologico.
Nacquero ufficialmente la destra e la sinistra perché nei posti a destra della sala dell’Assemblea si sedevano i nobili e i membri del clero che avevano in principio cercato senza risultato di opporsi all'abolizione dell'Ancien Régime, mentre nel centro e a sinistra prendevano posto i rappresentanti del Terzo Stato e tutti i deputati contrari ai privilegi, a loro volta distinti fra repubblicani, liberali e democratici.
Le moltitudini oppresse che chiedevano libertà, uguaglianza, fraternità erano rappresentate dalla sinistra, mentre la destra, espressione del blocco di potere dominante si opponeva e cercava di restaurare gli antichi privilegi.
Certo destra e sinistra sono molto altro, ma senza pretendere di esaudire un argomento così ampio e così sensibile di dibattito, pensiamo che siano utili alcune riflessioni.
Quali sono state poi, le differenze che - a grandi linee - storicamente si sono sviluppate tra la destra e la sinistra?
Le destre nel loro sviluppo storico – è improprio parlare di una destra, così come di una sinistra, entrambi gli schieramenti hanno rilevanti opzioni differenti e spesso contrastanti al loro interno – hanno sempre dato la priorità alle merci e al denaro rispetto all’essere umano. Le sinistre hanno invece sempre messo in primo piano l’essere umano, la soddisfazione dei suoi bisogni, dei suoi diritti. 


La destra preferisce la competizione e lo sfruttamento di alcuni uomini su altri uomini mentre la sinistra ha tra le sue priorità la collaborazione la cooperazione tra esseri umani. Non sto esprimendo penso semplici pareri personali, ma dati di fatto credo, perché non c’è dubbio che il sistema capitalista globale in cui viviamo oggi sia un sistema di destra. Un sistema che ci ha fatti arrivare ad un mondo dove 1 uomo su 3 vive sotto la soglia di povertà, (1 dollaro al giorno), dove miliardi di persone non hanno accesso ai diritti di base, dall’acqua al cibo, dalla salute all’istruzione…..un mondo  diventato ontologicamente precario, dove l’esclusione di intere fasce di popolazione è sempre più praticata, dove il pericolo della caduta tra gli “esclusi” è sempre alla porta dell’angolo, un mondo basato sul consumo e non più sulla produzione, che cerca di nascondere gli esclusi dal consumismo, i consumatori difettosi, quando non cerca di combatterli.
 E dove può situarsi, se non a sinistra, una persona che aderisca ai valori di fratellanza, di giustizia sociale, di valorizzazione dell’essere umano tipici dell’islam, come anche di altre religioni, etiche personali e credi politici di fronte ad un sistema simile? Qual è, senza entrare nello specifico istituzionale, quell’area politico-culturale che si oppone a questa visione del mondo? Che pensa che l’uomo non sia nato per mangiare l’altro uomo, ma per cooperare con lui? Come è evidente l’area della sinistra, per come si è sviluppata nei secoli, è l’area politica che sta con i più deboli, con coloro che subiscono le ingiustizie, contro i ricchi, i potenti, coloro che possono compiere ingiustizie senza nemmeno il timore di essere puniti. Così è stato nel secolo XIX quando i primi operai, trattati come schiavi, riuscirono con lotte costate tantissime vite umane, a conquistare progressivamente una serie di diritti, dalle ore lavorate, al diritto di riunirsi, alla formazione di sindacati agli scioperi ecc. Lo stesso fu nel secolo XX, quando grazie alle lotte di milioni di esseri umani si è arrivati alla parità tra esseri umani, almeno dal punto di vista formale, alla conquista dei diritti umani, alle condizioni di lavoro e ai diritti dei lavoratori. Tutto questo è patrimonio della sinistra. Infine, ripromettendoci di tornare presto sull’argomento che merita ben più di un articolo: spesso tra i musulmani o tra gli appartenenti alle culture più tradizionali, il fatto che la sinistra genericamente difenda i diritti di coppie non sposate o dei gay è spesso visto come un problema. E qui dobbiamo davvero essere sinceri tra di noi: come possiamo pretendere diritti, sia come musulmani che chiedono una moschea, luoghi di incontro, rispetto …sia che la richiesta di diritti provenga da degli immigrati che ne sono privi, in quanto minoranza sgradita, se poi qualcuno tra di noi vuole negare dei diritti ad altri, in base ad un giudizio su loro comportamenti privati? Grazie a Dio viviamo in un Paese laico – immaginate se l’Italia non lo fosse e avessimo l’autorità papale – e la sfera pubblica è altra cosa. La laicità dello Stato rappresenta una garanzia di tutela dei diritti e delle libertà per ogni individuo e membro della società; il campo di intervento legislativo dello Stato deve limitarsi alla sfera pubblica, cioè a quegli atti che implicano conseguenze su eventuali terze persone, mentre non devono essere sanzionati i comportamenti individuali, attinenti la sfera privata, le cui conseguenze ricadono solo sullo stesso individuo. Una frase molto simile è già stata scritta, non dal sottoscritto, in questo blog, ed indicando uno dei fondamenti della libertà anche religiosa in Italia penso vada sottolineata e spero che anche i lettori di questo sito siano tutti d’accordo. Certo la laicità può essere declinata in differenti modalità, ma certo le destre, di ieri, oggi e domani, non la declinerebbero in modo favorevole ai musulmani….Ricordiamo tutti credo le strumentali e simboliche polemiche delle destre proprio sull’invenzione delle origini “giudaico-cristiane” - in chiave escludente ed anti-islamica-  dell’Italia e dell’Europa, a dimostrazione che l’attacco ai musulmani delle destre è in atto in tutto il Continente europeo: che siano le destre liberali e liberiste dei Sarkozy o dei Cameron o il loro rovescio della medaglia, le formazioni populiste nazi-fascistoidi che stanno purtroppo proliferando nell’Europa intera, l’attacco ai musulmani, alle minoranze, ai “diversamente bianchi” (tutti coloro che “sembrano” stranieri), agli immigrati, ai richiedenti asilo, ai poveri, a chi non si uniforma….da parte delle destre prosegue con violenza. Le modalità per far fronte a questi attacchi sono molte, sia sociali che istituzionali, ma presuppongono una presa di coscienza forte da parte delle comunità islamiche e di tutti coloro che in qualche modo fanno parte di quelli che vengono dal “Sud del mondo”, di tante persone che discutono con consapevolezza e che si sforzino di avere la lucidità mentale per comprendere che stiamo scrivendo la storia, perché siamo all’inizio di un’epoca nuova, e che tutti i cittadini con etica e valori che mettono al primo posto solidarietà e cooperazione devono schierarsi per creare un mondo migliore e più giusto. E questo culturalmente parlando, lo si può fare solo a sinistra. 

Paolo Gonzaga

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