domenica 31 luglio 2011

Il libro "Islam e democrazia -I Fratelli Musulmani in Egitto"...dopo le prime presentazioni









































Dopo le prime presentazioni del mio libro, “Islam e democrazia- I Fratelli Musulmani in Egitto”, libro che ho stampato da pochissimo, a fine Maggio con “ediz.Ananke” di Torino, posso dire che il libro sta andando alla grande. Ho venduto più di una copia al giorno attualmente, e questo solo io personalmente durante le presentazioni, non so come stia andando in libreria, ma mi auguro bene, molti mi hanno detto di averlo richiesto. Il libro racconta, con linguaggio scorrevole e con chiarezza nei concetti, storia, ideologia, programma politico del movimento dei Fratelli Musulmani, che dall’Egitto poi si diffonderanno in tutto il mondo e che in Egitto sono attualmente l’unico movimento e partito politico (partito politico a cui è stato dato il nome di “Hurriya wa ‘Adala”, cioè “Libertà e Giustizia”) ad avere una lunga storia alle spalle, un’organizzazione eccellente, dovuta anche all’incessante e reticolare lavoro sociale verso i più poveri, gli svantaggiati, le vedove, gli orfani…., un consenso sicuramente rilevantissimo, e benchè non siano tra i primi artefici della rivoluzione - da buoni conservatori non amano la lotta sociale - hanno poi saputo comprendere l’importanza del movimento di piazza Tahrir, un po’ anche trascinati dai loro giovani (che vanno spesso più d’accordo con i loro coetanei di opposto schieramento che con la loro vecchia e conservatrice dirigenza) , entrarvi poi da protagonisti, e goderne i frutti. Ora i “Fratelli Musulmani” assieme agli altri movimenti islamisti come i fanatici salafiti raccolti nell’”Hizb an-Nur”, il “Partito della Luce” stanno supportando l’esercito, che in questa fase di “transizione” gestisce il potere e che ha dimostrato abbondantemente la sua natura autoritaria, con arresti immediati dei critici e condanne di oppositori via Tribunale Militare.
D’altra parte però abbiamo dato ampio spazio ai movimenti dei giovani blogger  laici del “6 Aprile”, veri artefici della rivoluzione, e alla generazione che usa Facebook, Twitter, You Tube, il web in generale e la tecnologia per avvantaggiarsi nella lotta politica e sociale, avanguardie altamente ideologizzate e tecnologicamente attrezzate e preparate. I blogger del 6 Aprile furono i primi a creare nel 2008, il 6 Aprile (da cui viene il nome del movimento), un’alleanza con gli operai del distretto industriale di Mahalla, vicina al Cairo, in lotta e quel giorno in sciopero. Da questa alleanza studenti-operai,  che ha poi calamitato attorno a sé poi il movimento “Kifaya” (Ora Basta/Ya Basta) e con tutta la galassia delle opposizioni laiche, dai nasseriani, ai comunisti, fino ai liberali…nacque il nucleo che porterà alla cacciata di Mubarak. Il gruppo “Kifaya”, primo nucleo formatosi nel 2005 di pubblici oppositori e composto in primo luogo da coraggiosi artisti e uomini famosi, fondato da famosi intellettuali come l’ex-esponente dell’ala più riformista dei Fratelli Musulmani, Dr. Abu el  Futtuh (ora uscito dalla Fratellanza per seri dissidi ideologici), lo scrittore laico Al Aswani, il cristiano George Ishaak  che potevano “permettersi “ di dissentire pubblicamente perché troppo in vista per essere torturati o segregati da qualche parte, (anche se arrestati lo furono numerose volte), è stato importantissimo per la rivoluzione ed ha permesso di evitare le facili criminalizzazioni del movimento da parte dei mass-media di regime. Spesso sono stati gli ambasciatori del dissenso in Egitto ed hanno potuto rendere note molte situazioni che invece il regime cercava di nascondere o di mistificare.
Fu da queste due componenti unite temporaneamente che nacque la rivoluzione egiziana,  il suo successo si deve in grandissima parte all’alleanza di tutte le realtà e singolarità contrarie a Mubarak in campo laico, con le forze islamiste, i Fratelli Musulmani  in primo luogo, ma anche poi con i salafiti, inizialmente contrari alla rivolta (perché portatrice di “fitna”, di caos per la comunità dei fedeli), ma presto convertiti alla causa rivoluzionaria.
Ora in Egitto, la nuova e sconosciuta (benché relativa) libertà di stampa e di espressione, sta permettendo la nascita di tantissimi nuovi partiti, scuramente molti destinati al naufragio, altri che avranno invece più successo. Nel libro troverete un breve sguardo su molti di essi.
Oggi, l’alleanza tra queste due componenti così diverse fra loro, ma che sembrava poter resistere e mettere i cittadini egiziani in una posizione di forza rispetto ai militari al comando, sembra definitivamente perduta. La differenza politica tra chi vota laico e chi vota islamista è già ampia e i rapporti tra le rispettive dirigenze si sono decisamente allentati e peggiorati.
Ora non ci resta che seguire il più da vicino possibile le evoluzioni politiche in un clima più che fluido e dove ogni giorno ci sono cambiamenti e prese di posizione diverse. Il 30 Settembre, anche se la data è ancora non certa del tutto, dovrebbero svolgersi le prime elezioni teoricamente libere, ma c’è ancora molto da vedere: i gruppi laici chiedono la redazione della nuova Costituzione prima delle elezioni ma i gruppi islamisti rifiutano, non rientra nel loro concetto di democrazia a quanto pare, visto che invece loro spingono per l’applicazione totale del risultato referendario, che prevedeva appunto prima le elezioni parlamentari e soltanto dopo, la Costituzione.  Questo perché tutti temono un “exploit” elettorale dei Fratelli Musulmani che viene unanimemente riconoscono come l’unico movimento ad oggi davvero radicato e organizzato e favorito alle elezioni, e di conseguenza una Costituzione troppo legata alla “Shari’ah”, alla legge islamica.
Questo è solo un piccolo assaggio, invito chi volesse comperare questo libro, a ordinarlo presso la più vicina libreria, la Feltrinelli sicuramente. Se  qualcuno riscontrasse delle difficoltà a reperire il libro è pregato di segnalarmelo scrivendo a paologonzaga70@gmail.com ed eventualmente non avrò difficoltà ad inviarglielo io personalmente.
Dott. Paolo Gonzaga
Esperto in lingue, letteratura e Civiltà Araba, specializzato sull’islam politico, traduttore,  giornalista e studioso.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                 

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